Storie d’estate: l’ex sindaca-oste
A Zerba l’osteria salva il negozio di vicinato
Undici residenti d’inverno, una cinquantina se si conta il territorio limitrofo.
In certi periodi, al piccolo negozio che vende dalla frutta ai detersivi, entrano tre clienti a settimana.
A Zerba c’è chi ama così tanto la montagna da impegnarsi non solo sul piano civico, ma per tener vivo il tessuto commerciale e garantire un piccolo presidio di aggregazione ai pochi coraggiosi che vi abitano tutto l’anno.
“Il negozio lo hanno aperto i nonni. Ma se volevo mantenerlo, per assicurare un servizio, dovevo inventarmi qualcosa: il 14 luglio 2018 è nata l’osteria”. Claudia Borré Zerba ce l’ha nel dna e nel cuore. È stata sindaco fino allo scorso maggio.
Zerba è uno di quei Comuni che, per scongiurare il pericolo di commissariamento legato al quorum in caso di candidato unico, ha creato una lista “civetta”, con a capo il cuoco dell’osteria, Paolo Mereni.
“Gli aventi diritto sono 118, all’ultima tornata avevano votato in 56. È la terza volta che siamo costretti a fare il listino. Solo i manifesti elettorali sono costati 1000 euro più Iva e bisogna farli per forza... Si parla di più di montagna di una volta, in tutte le sedi istituzionali e in Regione, con bandi specifici, ma al di là di questo niente più”.
La speranza viene da chi si trasferisce qui per avviare un’attività. “La verità è che per lavorare bisogna spostarsi molto”.
L’osteria, 45 coperti, nei fine settimana è piena.
“La sera è bar, centro di aggregazione. La gente vive sparsa e altrimenti starebbe a casa. Almeno c’è un luogo per ritrovarsi”.
Barbara Sartori
Pubblicato il 17 agosto 2019
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