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Verdi visto dai suoi contadini

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Il Maestro come lo avevano conosciuto i suoi contadini: è un volto inedito di Giuseppe Verdi quello che emerge dalle pagine de “Lo sgabello di Verdi tra la gente del Castellazzo”, romanzo storico di Maura Quattrini e Davide Demaldè, pubblicato dalle cremonesi Edizioni Fantigrafica, che ha visto “bruciare” mille copie nel giro di pochi mesi. E che si prepara ad una riedizione, arricchita di nuovi approfondimenti

Lei, docente di lettere in pensione e presidente del centro culturale di Villanova, è cresciuta al Castellazzo, non lontano da villa Sant’Agata, in cui Verdi aveva fissato la dimora dalla quale partiva, ogni giorno, per perlustrare i possedimenti.
Lui, farmacista a Besenzone, appassionato di musica, è da anni impegnato nella ricostruzione della sua storia familiare, le cui radici sono piantate nelle terre amministrate dal Maestro.
Dal loro incontro, insieme all’amicizia, è nata l’idea di dar voce al Verdi imprenditore, così come, di generazione in generazione, lo hanno raccontato le persone del luogo.
Non un saggio storico, dunque. Né un trattato di agricoltura, benché in bibliografia non manchino i testi di chi ha approfondito questo aspetto, che vedeva Verdi all’avanguardia per le tecniche utilizzate ed i progetti di investimento.
Quattrini e Demaldè hanno voluto un romanzo divulgativo, che tuttavia si muove sui binari dell’accurata ricerca: la raccolta di fonti orali è accompagnata da riscontri nei documenti dell’epoca, scovati negli archivi dei Comuni e delle parrocchie di Villanova, Fiorenzuola, Busseto, dell’Archivio della diocesi di Fidenza e degli Archivi di Stato di Piacenza e di Parma. La pubblicazione è stata sostenuta dal Comune di Villanova, dalla Banca di Piacenza, dalla Latteria Sociale "Stallone" e dall'azienda agricola Pisaroni.

Pubblicato il 28 marzo 2019

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