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Presentato in Cattolica «Per un calcio amico»

diFrancesco IMG 2004

Il progetto "Per un calcio amico” vuole porre un freno a episodi di violenza nel mondo del calcio giovanile.
È stato presentato all'Università Cattolica di Piacenza alla presenza di un ex d'eccezione del Piacenza Calcio, Eusebio Di Francesco, ora allenatore della Roma,  e del presidente dell'associazione La Ricerca, Gian Luigi Rubini, promotore dell'iniziativa assieme all’arbitro Gianluca Bariola.



Molto sentito l'intervento di Di Francesco, che ha veramente coinvolto la platea composta da giovani calciatori delle squadre aderenti al progetto, ma anche genitori e adulti appassionati di questo sport meraviglioso che talvolta viene rovinato.
"È importante essere competitivi - afferma Di Francesco - ma senza escamotage o scorciatoie. Bisogna dare il meglio di sé. Ai genitori dico di essere coerenti, spesso li vedo sui campi di calcio di fianco ai figli mentre insultano l'arbitro, cosa ci si può aspettare dal futuro calciatore? Spero che questo progetto possa cambiare in parte la mentalità".





IL PROGETTO
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Nel progetto saranno in campo psicologi, psicopedagogisti e non solo, che completeranno il lavoro delle società sportive, e di tutti coloro che compongono un organigramma societario. Per questo è stata predisposta un'alleanza educativa stretta con Coni, Associazione Italiana Allenatori di Piacenza, Associazione italiana arbitri, Associazione italiana calciatori, Lega Nazionale dilettanti di Piacenza. Il progetto si avvale del sostegno della cooperativa consortile Concopar.


In un primo momento saranno promosse da allenatori e dirigenti occasioni di ascolto, riflessione e condivisione delle idee e delle esperienze rispetto a come “stare accanto” ai ragazzi nel calcio. In particolare le aspettative che chi più chi meno, i genitori riversano sul pargolo che, se non soddisfatte, possono portare a problematiche.
In un successivo momento il progetto sarà focalizzato sulla prevenzione di situazioni di violenza e discriminazione all’interno delle squadre.
"Vogliamo dare una risposta - assicura Bariola - alla disgregazione giovanile della nostra realtà. Tutte le operazioni che promuoveremo da adesso in avanti saranno pensate per loro. Sappiano che sono nei cuori e nelle menti di chi ha pensato questo progetto".

Emanuele Maffi

Pubblicato il 9 ottobre 2018

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