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La storia di Bartali in scena al Centro parrocchiale di Roveleto

Federica Molteni Bartali Eroe Silenzioso 1 1 imagefullwide

Domenica 20 novembre alle ore 17 a Roveleto in scena la storia del ciclismo italiano e dell’Italia degli anni attraversati dal fascismo con lo spettacolo teatrale “Gino Bartali, eroe silenzioso” tratto dal libro “La corsa giusta” di Antonio Ferrara, regia di Carmen Pellegrinelli, con Federica Molteni.
La storia del grande Bartali, simbolo del ciclismo eroico degli anni ’30 è così protagonista del penultimo appuntamento di Utopia 2022, il percorso culturale ideato dal parroco di Roveleto don Umberto Ciullo - realizzato dalla parrocchia di Roveleto in collaborazione con il Comune di Cadeo - che anno dopo anno continua ad essere spazio di dialogo e cultura che sfida i luoghi comuni.
Sul palco del teatro del centro Parrocchiale di Roveleto va così in scena un monologo per parlare dell’Italia e degli italiani al tempo del fascismo, della fatica dello sport e del silenzio delle azioni più coraggiose. Per raccontare la vita di un campione sportivo, ma soprattutto di un uomo che ha scelto da che parte stare.

“Questo spettacolo prende vita dall’amore di un ragazzino per la bicicletta – racconta l’attrice e autrice Federica Molteni -. Bicicletta che lo porta a diventare un campione. Quando Bartali è un ragazzo siamo negli anni ’20, tempo dell’ascesa del fascismo in Italia. In questi anni cresce lui ma cresce anche il potere fascista, potere che cerca anche di strumentalizzare la fama del ciclista”.
Ma con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale avviene una rottura e si svela così un nuovo volto di questo campione: “Bartali sceglie di collaborare con una rete clandestina per aiutare gli ebrei a fuggire. E tutto questo rimane nel silenzio per più di 70 anni fino a dopo la sua morte, solo il figlio Andrea depositario di tutto questo svelerà i fatti pubblicamente”, conclude l’attrice.
“La parte segreta di Bartali e il suo lungo silenzio carico di umiltà ci svelano un suo nuovo volto. Lui che non si era mai sottratto alla visibilità, a stampa e tv, lui che negli ultimi anni di vita non navigava certo nell’oro e non ha terminato la sua vita nell’agio, aveva scelto di non strumentalizzare e non guadagnare da ciò che aveva fatto”.

Erka Negroni

Nella foto, Federica Molteni.

 Pubblicato il 18 novembre 2022

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